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Un intervento sui vasi cerebrali che ripristina la barriera emato-encefalica ha invertito l'Alzheimer nei topi, spostando l'attenzione su vie di supporto piuttosto che sui neuroni. In parallelo, cambiamenti generazionali nel consumo di alcol e nuove evidenze sui circuiti della dipendenza suggeriscono politiche scolastiche e cliniche più mirate, mentre la revisione dell'indice di massa corporea e una tecnologia solare per la disinfezione dell'acqua indicano soluzioni pratiche per la salute pubblica.

Nuove evidenze mostrano che vulnerabilità cliniche e comportamentali nascono dall'interazione tra biologia e contesto: neuroinfiammazione, profili genetici e QI si intrecciano con rango sociale percepito, stress e traumi. Questi risultati rafforzano l'urgenza di interventi integrati, dalla prevenzione mirata con biomarcatori alla riforma culturale e all'accesso alla salute mentale, mentre emergono rischi domestici da silossani e dinamiche estreme nella formazione planetaria.

L'associazione tra ricarichi ospedalieri elevati ed esiti clinici peggiori rafforza l'urgenza di misure su trasparenza e regolazione del valore. Evidenze su rischio di demenza anche con consumo leggero di alcol e su biomarcatori lipidici per disturbi psichiatrici ridefiniscono priorità di prevenzione e diagnosi, mentre la sicurezza ai concerti emerge come cruciale tema di salute pubblica.